Come costruire un buon clima di lavoro.

Quando i progetti si inceppano, quasi mai è per mancanza di talento. Di solito è il modo in cui parliamo, decidiamo, ci coordiniamo. I legami non sono “clima”: sono infrastruttura. In qualsiasi organizzazione siamo legati gli uni agli altri. Il luogo di lavoro è una casa che deve avere buone fondamenta.

Primo mattone: la pausa prima dell’azione. Un respiro di gruppo, la voglia di essere presenti non solo con la mente. Un istante di silenzio prima di parlare o scrivere riduce reazioni inutili e rende la parola più precisa.

Il metodo di riunione conta. La facilitazione separa contenuto e processo:
– si apre con un giro breve per allinearsi;
– la parola gira a turno;
– si diverge (idee) e si converge (scelte) in tempi dichiarati;
– la decisione si chiude in chiaro: cosa facciamo, perché, chi è responsabile, entro quando, come verifichiamo. Tutti insieme, tutti responsabili, non ci si accusa.
Il dissenso arriva presto, si ascolta davvero, si distingue l’errore dalla persona (tanti lo dicono pochissimi sono in grado di applicarlo).

La lingua fa il resto. Nei momenti caldi usiamo una traccia semplice: cosa fare, come farlo, cosa mi fa stare male, cosa mi fa stare bene, insieme come stiamo meglio.
È rispetto che diventa operatività.

I legami si educano nel fare. Trattiamo il team come un laboratorio permanente:
– ruotano alcune responsabilità (facilitare, verbalizzare, fare da tutor su un caso) per far crescere tutti e rendere sostituibili i ruoli senza strappi;
– ogni due settimane, quaranta minuti su un caso reale: problema, opzioni, criteri, cosa rifaremmo;
– chi guida chiude con: “cosa abbiamo imparato questa settimana”;
– si tiene un diario di bordo snello delle decisioni: data, scelta, ragione, impatti, prossimi passi.

Il patto è questo: ci si ferma un attimo prima di reagire; parliamo per chiarire, non per colpire; rendiamo tracciabili scelte e responsabilità; usiamo la facilitazione per dare voce e arrivare a decisioni pulite; chiediamo e diciamo usando la traccia “fatto–stato–bisogno–richiesta”; ripariamo quando sbagliamo. Così i legami smettono di essere slogan e diventano forza che consegna un clima di fiducia.

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