Come insegnante di meditazione e mindfulness pedagogica, riconosco in Thich Nhat Hanh una guida silenziosa e luminosa.
Le sue parole mi accompagnano ogni giorno nel lavoro con persone, educatori e professionisti, dove la consapevolezza diventa un vero strumento di cura, relazione e trasformazione personale e professionale.
Nel panorama spirituale contemporaneo, Thich Nhat Hanh è considerato, insieme al Dalai Lama, uno dei più importanti maestri del Buddhismo moderno. Monaco Zen, poeta, attivista per la pace e fondatore del celebre Plum Village in Francia, ha diffuso in tutto il mondo la pratica della mindfulness e della presenza mentale come via per costruire una pace autentica.
Nato nel 1926 in Vietnam, Thich Nhat Hanh comprese fin da giovane che la vera trasformazione parte da dentro. Nel 1964 fondò i Piccoli Corpi di Pace, movimento di resistenza non violenta che univa monaci e laici per aiutare i villaggi devastati dalla guerra. Proposto da Martin Luther King al Premio Nobel per la Pace nel 1967, fu costretto all’esilio ma continuò a insegnare la pratica della consapevolezza come strumento di riconciliazione e cambiamento sociale.
I suoi insegnamenti, diffusi attraverso oltre cento libri tradotti in decine di lingue, ispirano oggi migliaia di persone in tutto il mondo: manager, insegnanti, terapeuti, operatori sanitari e leader che desiderano unire competenza e presenza, produttività e benessere.
La sua frase più celebre, “Non c’è via per la pace, la pace è la via”, riassume l’essenza della mindfulness applicata alla vita quotidiana e al lavoro: la pace non è una meta da raggiungere, ma un modo di vivere.
Per chi desidera approfondire il suo pensiero, consiglio Amare in consapevolezza (Edizioni Terra Nuova), un testo semplice e profondo che esplora l’arte di vivere con amore e presenza.

